Corea o Australia?

Corea o Australia?

Una portaerei americana, con l’intenzione di spaventare un po’ il baldo dittatore nordcoreano, tentando di fare rotta verso la penisola coreana ha invece navigato per sbaglio (e per giorni) in direzione Australia. Al di là dell’episodio piuttosto divertente, l’avvenimento è un ottimo spunto per alcune riflessioni sui nostri tempi.

Tempi di ignoranza. La geografia, le carte nautiche, tutto ignorato. Poco importa se i protagonisti dell’avvenimento sono americani, notoriamente piuttosto ignoranti. Questo tipo di errore ormai potrebbero commetterlo in tanti. L’ignoranza è diffusa.

Tempi di tecnologia. C’è ormai confidenza totale nella tecnologia, noi impostiamo e lei ci porta. Forse sarebbe bastato alzare lo sguardo verso le stelle o buttare un occhio alla bussola per rendersi conto dell’errore.

Tempi di presunzione. L’errore si è ostinatamente ripetuto per giorni, molti giorni. Il Pacifico è grande, la supponenza di più.

Tempi di aggressione. Una volta si sbagliava continente per curiosità, sempre ostinatamente, ma magari per trovare una nuova strada per le Indie. Ora si sbaglia continente con arroganza, per spaventare, per impressionare, per minacciare.

Insomma, un errore di navigazione o un’allarmante metafora dei tempi che stiamo vivendo?

Ora basta, non sono mica Gramellini.

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